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Bambino, non mi sono posto il problema di chi io fossi e ho percorso alquanto la ricerca di un’identità sconnessa. Trovavo uno spazio mio nelle fantasie private e in quelle pubbliche dei libri. Frammenti di me li ho scorti nella mia vita successiva in un collage per lo più incompleto.
La normalità e la realtà sono state un ritrovato e un problema dell’età adulta, per come si è manifestata dopo la giovinezza, e adesso, poco prima della vera vecchiaia.
La normalità l’ho indagata nella Psicoanalisi, mia prima fonte.
La realtà l’ho ricercata con la Sociologia, fonte secondaria, ma copiosa.
Quindi ho scelto la via del sapere, della scoperta, forse per ingannare, forse per aiutare gli altri. Tuttavia, un po’ alla volta ne ho fatto a meno della normalità, soprattutto perché il caso o la fortuna mi hanno aiutano.
O così non è stato? E la mia realtà sarà un prodotto mai finito?
Oggi son qui a riconoscere d’aver addirittura esaurito la mia possibilità, ma sono ancora in gioco.